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Corridonia, il borgo marchigiano con una curiosità incredibile |Marche|

Corridonia è uno dei borghi del maceratese che mi ero riproposta di visitare, nonostante mi fosse stato detto: ”Ma che ci vai a fare, non c’è nulla di bello da vedere!” Devo dire che questa frase ha sempre l’effetto contrario su di me e quindi ha prevalso più di prima la curiosità di andare a scoprirla.  Alla fine posso confermare che ho fatto bene e in questo post vi racconto la particolarità di Corridonia che stupisce e che ha rappresentato per me la vera scoperta di questo paese.  Visita a Corridonia  Corridonia si trova nelle Marche in provincia di Macerata . Il borgo si incontra dopo pochi chilometri, sulla sinistra, quando si percorre la Val di Chienti che da Civitanova Marche va verso i Monti Sibillini. Da lontano si può vedere il suo profilo con il campanile che svetta al centro di una serie di case che si estendono su un’altura.  Dopo aver visitato parecchi borghi nel maceratese che grosso modo si somigliano immaginavo che anche Corridonia avesse il bel centro storico con ch

Calabria, a Civita alla scoperta delle 7 meraviglie

Panorama di Civita

Chi lo avrebbe mai detto che dopo quattro mesi sarei ritornata nella meravigliosa terra della Calabria, proprio nel Parco Nazionale del Pollino.
E questa volta ci torno per passare un weekend a Civita, grazie al blog tour "Civita e le 7 meraviglie" organizzato da Borgo Slow, per me tutte da scoprire.


Non è la prima volta che vado a Civita. Ci sono stata già all'inizio di giugno solo per novanta minuti, direi troppo pochi per viverla fino in fondo ma già avevo apprezzato il suo modo di fare gli onori di casa.

Certo, anche due giorni non sono tanti, ma sono bastati, per ora, per entrare in sintonia e per innamorarmene profondamente e spero di trasmettervi questo mio sentimento.

Civita, uno dei borghi più belli d'Italia

Civita è un piccolo borgo di circa mille abitanti situato nel Parco Nazionale del Pollino del versante calabrese, in una posizione il cui territorio potrebbe sembrare aspro e impervio per una struttura geomorfologica molto frastagliata.

La piazza centrale del Municipio mi ha colpito subito per la presenza della grande roccia dalla facciata quasi ripida e scoscesa che sovrasta e incombe sul paese come se fosse una sentinella pronta a proteggerla.
Dietro di lei il sole tramonta prima e in paese si fa subito sera. 
Camminando tra vicoli e slarghi si arriva fino al belvedere che ne segna il limite. 

La comunità arbrësh: il Museo Etnico e la Chiesa Santa Maria Assunta di Civita

Non si può dire che Civita sia un borgo come tutti gli altri.
Ciò che distingue Civita è racchiuso nel Museo Etnico Arberësh che racconta le origini di una popolazione che conserva ancora oggi la propria identità, cultura, tradizione e soprattutto la lingua madre.

La comunità arbrësh è costituita dagli albanesi che alla fine del 1400, a causa delle invasioni turche e della morte del condottiero Giorgio Castriota Skanderbeg, fuggirono dalla loro patria e si rifugiarono nell'Italia meridionale.
Nel museo sono custoditi numerosi oggetti e costumi della tradizione albanese.

Sono state conservate anche le tradizioni religiose che, nel tempo, si sono via via mescolate con le tradizioni della religione cattolica.
Una fusione che mi ha meravigliato perché proprio il 14 ottobre si stava festeggiando la Madonna del Rosario e nella Chiesa di Santa Maria Assunta, accanto all'iconostasi, era posta la statua della Madonna.
Un contrasto molto forte, segno di come possano coesistere tradizioni e culture diverse.


Particolari della Chiesa Maria Assunta a Civita
La Chiesa di Santa Maria Assunta e l'iconostasi 

Fino ad ora delle 7 meraviglie io ne ho scoperte tre: l'alta parete rocciosa, il museo etnico e la Chiesa di Santa Maria Assunta. Ne mancano ancora quattro.

Le Case Kodra, sentinelle del paese, e i Comignoli, simboli di Civita

Passeggiando per le vie ciottolose di Civita, ciò che risalta è il silenzio. Si cammina lentamente, quasi a non voler disturbare i residenti.
Un silenzio che, io e gli altri ospiti del blog tour, abbiamo, a tratti, rotto con il nostro vociare e con i commenti e apprezzamenti su quello che Stefania Emmanuele, la nostra guida-accompagnatrice, ci stava raccontando e su quello che di lì a poco avremmo visto, le case Kodra.

Resto senza parole guardando questa tipologia di costruzioni dall'architettura cubica-squadrata ma essenziali per la vita familiare e che, in un certo qual modo, nell'immaginario hanno qualcosa che ci riguarda da vicino.

Guarda attentamente queste foto e ditemi cosa vedete. 



Case Kodra a Civita in Calabria



Case Kodra a Civita in Calabria
Le case Kodra tipiche di Civita 

Sono sicura che abbiamo pensato le stesse cose: due occhi, un naso, una bocca. Due finestre, un camino, una porta.
Addirittura nella prima foto il volto della casa è tridimensionale, non è geniale?

A tutt'oggi, le case Kodra sono sei, sparse tra i due rioni, S.Antonio e Magazzeno. Di queste solo una è abitata (foto n.2) mentre un'altra presto diventerà un museo.
Abbiamo avuto il privilegio di visitarla e immergerci nella vita quotidiana e semplice che conducevano le famiglie civitesi.

E per ogni camino che si rispetti, ci sarà un comignolo che lo caratterizza.
Secondo fonti orali, i comignoli di Civita risalgono al 1500.
Hanno resistito alla modernità - che non sempre dà risultati migliori - e se ne contano circa cinquanta. Hanno la particolarità di essere uno diverso dall'altro, sempre funzionali, e rappresentano veri capolavori artistici.
Ad ognuno di loro è stato assegnato un nome.


I Comignoli delle case di Civita, in Calabria
I comignoli delle case di Civita

Sulla strada che porta al confortevole B&B che ci ha ospitato, Le Terrazze, si trova il primo comignolo a sinistra della foto.

Sapete come lo hanno chiamato? La sentinella.

Ancora una volta ritorna la parla sentinella, come la grande roccia, le case Kodra e ora i comignoli.
Secondo me, questo è il borgo più controllato che io abbia mai visto!

Eppure in questo borgo non c'è bisogno di avere sentinelle. 
Tutto è tranquillo, c'è una serenità che a me sembra impossibile. La gente del posto mi sorride e mi saluta come se mi conoscesse da sempre, come fossi una di loro.
Mi fa bene questa armonia, la percepisco in tutto il mio corpo.

Gjitonia, il vicinato di Civita 

Il rione S. Antonio è la parte più antica del paese ed ha delle caratteristiche originali. Le abitazioni sono una accanto all'altra, senza spigoli, costruite in vicoli circolari.

Gjitonia è una parola arbresh che significa vicinato, un luogo comune per socializzare e sostenersi a vicenda. Mi viene da fare una similitudine pensando alle cosiddette vicinanze che si trovano nel centro storico di Massafra. Dunque,
 non era solo una mia sensazione. Io qui mi sento proprio a casa. 

Trovo che gjitonia sia una forma si sussistenza che ha un grande significato sociale, io la considererei la quinta meraviglia, dopo l'alta parete rocciosa, il museo etnico, la Chiesa di Santa Maria Assunta e le case Kodra con i comignoli. 

Alla scoperta delle 7 meraviglie di Civita
L'interno di una casa Kodra che diventerà un museo

Detto tra me e voi 

Non conoscevo Civita, ne sono rimasta affascinata e rimarrà nel mio cuore. Per questo ringrazio Stefania di BorgoSlow e Maria Rita di Jamaluca Blog per avermi invitata a passare due giorni qui e a godere delle meraviglie di cui ho ancora molto da raccontare. 

Ti racconterò ancora di Civita perché mancano ancora 2 meraviglie da scoprire tra storie, leggende, luoghi e cibo.





                                                                                                       
                                                                                           *in collaborazione con Borgoslow di Civita

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